mercoledì 23 luglio 2014

Una mia riflessione sull'evoluzione del pensiero sul divino attraverso le religioni del mondo

 Schema esoterico del disegno divino attraverso le religioni ortodosse**


Le religioni ortodosse politeiste

INDUISMO
( 0 – 0/ KETER )



BUDDHISMO                     EBRAISMO
               ( 2/ BINAH )                    ( 1/ HOKHMAH )




CRISTIANESIMO
( 3/ TIFERET ( COMPASSIONE ):
Concetto di Cristità/Buddhità: Gesù, Buddha, Mosè, Abramo, Maometto, Gandhi… )



ISLAMISMO
( 0 – 0/ KETER ( TRONO ) )

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** Questo è lo schema che riassume il rapporto tra le religioni ortodosse secondo il disegno divino. Nell’analisi si è voluto considerare solo le religioni ortodosse, appunto, includendo in ognuno degli schieramenti anche le sottoscuole, essendo esse delle varianti, rispetto alle dottrine ortodosse, ma pur sempre inscrivibili nelle ultime.


L’affermazione delle religioni ha rappresentato per l’essere umano la sua capacità di interpretare spiritualmente la realtà.
Le religioni politeiste hanno avuto storicamente il compito di aiutare l’uomo a porsi il problema di definire spiritualmente i fenomeni naturali. Niente è frutto di una mera casualità materialistica, piuttosto di un valore spirituale più ampio.


L’Induismo poi ha cominciato a porsi in modo più sistematico il problema del valore spirituale del mondo; pur non riuscendo completamente ad allontanarsi dalla dimensione politeista, ha con la metodologia della mistica posto l’attenzione alle connessioni esoteriche che legano i fenomeni naturali.


L’Ebraismo prima e il Buddhismo poi, hanno spostato il discorso su un piano totalmente metafisico, interpretando la Creazione con dinamiche filosofiche e parlando di Sommo Creatore come di Assoluto (come aveva già intuito l’Induismo), ma in maniera più sistematica anche grazie alla Cabala e ai mistici. L’Ebraismo ha raccontato la volontà divina secondo la sfera del mascolino (1), rappresentando il rapporto 0/1 come una gerarchia.


Il Buddhismo, inteso il Sommo come Assoluto e Insondabile, ha anche intuito la condizione di frustrazione e di disorientamento che il divenire della realtà determina nell’uomo. Ha sviluppato una visione solidale tra gli attori della realtà (sfera del femminino/2) ponendo l’accento sulla visione di una divinità interiore alla condizione esistenziale e non esterna come per le religioni che rimandano tutto a una volontà divina, intesa come entità spirituale e personale.


Il Buddhismo (2) e l’Ebraismo (1) hanno costituito i poli opposti della visione divina; interagendo, hanno sviluppato il valore della complementarietà della creazione (1/2 e 2/1), condizione determinata dall’allontanamento dell’essere umano dalla sua dimensione archetipa quando era androgeno e il suo corpo copriva interamente le dimensioni del cosmo (peccato originale causato dalle false opinioni).


A questo punto una volta intrapreso il cammino della complementarietà, le religioni hanno tutte convogliato verso l’affermazione del valore cristico del pensiero divino: la perfetta compassione     (armonia del sé con il sé e l’altro da sé). Ogni tanto si è incarnato lo spirito della perfetta compassione, che il Cristianesimo per la prima volta ha analizzato con sistematicità, ma rilegando solo a Gesù tale qualità e tralasciando tutti i passaggi di Cristo Universale nel corso della storia di questo pianeta e di tutti gli altri mondi nei quali sicuramente Egli si è manifestato. Lo scopo della sua manifestazione è stato guidare l’uomo (dopo aver ricevuto tutte le leggi di condotta morale da Mosè e i suoi predecessori) verso la perfetta compassione.
L’Ebraismo attende il Cristo che non ha riconosciuto in Gesù; i Mussulmani e i Cristiani attendono il ritorno del Gesù non più come legislatore ma come giudice, alla fine dei tempi.
Il Corano, infine, ha ricordato ancora una volta all’uomo di rifiutare categoricamente l’idolatria, ogni feticcio esterno, in virtù di un ritrovato dialogo interiore con la propria dimensione divina, non cercando più il miracolo o l’eccezionale, ma riconducendo tutto il senso nel Verbo e nella Parola di Sommo Creatore espressa nei Testi Sacri. 


Da quanto detto fin qui, la Compassione è il primo di tutti i principi etici.

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