lunedì 7 luglio 2014

Alcune mie poesie poste accanto ai mie quadri durante la mia ultima mostra

Decima rima

Arabeschi – tessuti preziosi
pizzicati – dai fili dorati;
onde di trine e tulle – in orli sinuosi
ciuffi scomposti – in aria – spettinati;
arazzi in nebbie – di cirri flessuosi
in festa il cielo – per i nuovi arrivati;
tutto poi deve essere perfetto:
le coccarde e i centrini del banchetto;
un’aria mite – come fosse tramonto
per non disorientare – chi lascia la vita.


Dodecasillabo

A volte ho visto quei figli prediletti
sostare – in cirri luminosi – sui tetti;
parlare sommessamente della vita
con garbo – indicare il sole – sbiadito
e attendere dalla sfera – un risvolto:
per tutto il mondo – poi – per tutta la mia vita.


Nona rima

Si parte da un punto – ascensionale.
D’istinto apro le braccia – tendo il collo;
l’affresco è molto in su – sopra le scale:
i cherubini sostengono – il cumulo.
Le figure – bianche – sono la visuale;
che dolce felicità – lungo il collo…
abbandono i pensieri – in ascesa
in orizzontale – si pone – poi – questa Casa:
gli astri – nel pensiero – sono – tutto – un cumulo.

Ottava

La luce si sovrappone – in molti fasci
per diventare bianca – si travisa
e mostra di volta in volta – questi fasci;
come l’anima – preserva – la diversa
angolazione di pulsioni – che lasci
quando l’inadeguatezza – si travisa:
paura di corrispondere – alla voce
collettiva - che ti vuole – come la luce.

Polimetro

Passano attraverso
le molecole rigide
ne sono il legame esoterico.
Leggono sul mio viso
l’espressione che li deride:
credo poco nel legame esoterico.

Ma l’angelo è sferico
conosce il moto grave
dei pianeti - i mutamenti
di danza dei satelliti
la prospettiva monotona ma lieve
della mia conca nera:
i pugni stretti della coscienza nera.


Nessun commento:

Posta un commento