Racconti
I
Sedevo accanto a una nonna col
nipote.
Lui faceva i compiti per la scuola
e chiedeva
alla nonna di aiutarlo. A parole
sue, lei cercò di spiegare
il funzionamento del frigorifero,
sostenendo
che avrebbe fatto il botto una
volta rotto.
Il nipote trascrisse ogni cosa.
A sera lesse le parole
e risero anche i cugini.
II
Sedevo di fronte a un cameriere di
trent’anni
che lavorava nella villa da dieci
anni.
Quel pomeriggio ebbe un collasso
per stress.
Dormendo – nell’angolo tra le
sedie accatastate
sbadigliò nel sonno.
E mentre i camerieri
apparecchiavano
ce n’era sempre qualcuno che sghignazzava.
III
Sedevo con la fidanzata davanti al
paesaggio.
Arrivò una seicento guidata da una
ragazza – al suo
fianco c’era il fidanzato. Lui
cominciò a picchiarla
sulla testa con la manona. Lei
abbassando il viso
piangeva.
IV
Sedevo sulla panchina; di fronte
c’era
una bambina che mescolava – con un
bastone
un miscuglio schifoso in un
pentolino:
dentro galleggiava – tra
l’erbaccia e l’acqua
salata – un colombo ancora vivo.
V
Sedevo infine nella sala d’aspetto
della
stazione. Entrarono dei ragazzi
che chiamarono pazza una
barbona.
Lei pianse sul petto – erano
elettrici i capelli
e rosa la nuca. Poi la urtarono
con calci
e schiaffi. E compresi che erano
barboni
venuti per trascorrere la notte.
Post-scriptum:
chissà perché
tra simili
mai ci sarà
solidarietà.
1999
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