lunedì 5 ottobre 2015

AUTOPSIA DI UNA MISTICA - il mio ultimo romanzo che parla di MISTICA ma con occhio medico e sociologico







Ecco la copertina del mio ultimo romanzo che parla di MISTICA. Prefazione del neurochirurgo il Prof. Enrico PIERANGELI.
Di seguito inserisco la SINOSSI:


SINOSSI

Alberto accetta – via Facebook – l’invito di soggiornare per una settimana completamente spesato, a Müenster, da parte di un vecchio amico del liceo, Enrico: un neurochirurgo, che in chat non gli ha fornito alcun dettaglio. Perciò all’inizio Alberto pensa che si tratti semplicemente di una rimpatriata e anche un diversivo alla sua difficile fase: morta la sua ex compagna, Lucia, già da qualche anno, non ha ancora metabolizzato completamente il distacco. Una volta in Germania, Enrico comincia ad aprirsi con qualche bugia ed omissione per saggiare la riservatezza dell’amico. Perché da un paio di mesi è apparsa apparentemente dal nulla una donna, Elena, ritrovata in stato confusionale, priva di soprabito, in questi lunghi inverni innevati, completamente glabra, emaciata, con una cicatrice alla base del collo e una bruciatura alla tempia destra. E’ stata casualmente rinvenuta da alcuni conoscenti di Enrico davanti al perimetro della casa natale di una santa ottocentesca, Anna Katharina Emmerick, nei pressi di Coesfeld. Enrico ha avuto l’incarico di fornire degli indizi per orientare le indagini delle autorità. Ha dovuto però chiamare Alberto, perché Elena, che manifesta incredibili doti mentali, tanto che i cittadini di Coesfeld sostengono che possa realmente trattarsi della incarnazione della santa, ad un certo punto, ha minacciato di non proseguire negli esami, fin quando non fosse giunto “il pellegrino” visto nei suoi sogni: Alberto, cioè, del quale ha fornito ad Enrico i dati anagrafici e come contattarlo. Secondo lei, lui possiede le capacità medianiche e gli appunti di Lucia, che da autodidatta per anni si era occupata di studi mistici, capaci di risolvere l’enigma. Enrico invece ha un approccio estremamente empirico. In un’atmosfera da thriller psicologico, attraverso sedute di ipnosi regressiva e indagini nei boschi e nei villaggi circostanti, Alberto ed Enrico, con l’aiuto di due collaboratori di quest’ultimo, Monica e Hans, ricostruiscono le circostanze del ritrovamento, assistendo, durante la settimana, alle incredibili capacità di Elena: chiaroveggenza, empatia, telepatia, ecc. Tra l’altro la sua sola presenza è in grado di condizionare chiunque le sia accanto: la gente vaga come in trans attirata da un profumo meraviglioso e da particolari fenomeni luminosi nel cielo, di cui né Alberto e né Enrico sono testimoni. Questi fenomeni costringono Enrico a cambiare spesso i luoghi in cui soggiorna la donna, quando viene intercettata dalla folla, che appena si allontana però perde il ricordo di quell’esperienza. Pian piano i ricordi di Elena riaffiorano e si scopre ad esempio che la donna era scomparsa quattro anni prima e che era di Coesfeld.
Chi è Elena? Le ipotesi sembrerebbero a un certo punto tre: per Enrico è una depressa?, che è stata sottoposta a un misterioso trattamento medico, che però i campioni di sangue prelevati non riescono a stabilire, se non in maniera indiziaria; per Alberto sarebbe la vittima di un esperimento di controllo mentale, il Programma Monarc, di cui ha letto qualcosa su alcuni siti web, a proposito degli artisti manipolati per motivi commerciali, secondo le logiche dell’èlite multinazionali; per Elena sarebbe stata “ricreata” dal suo “benefattore”: Dio in persona, che l’avrebbe poi liberata, affinché potesse portare amore nel mondo. La sua visione mistica non sarebbe che un nuovo modo di rapportarsi alla realtà sociale, un processo spirituale di guarigione interiore e una ricerca della felicità. Le indagini, infine, stringeranno il cerchio verso un epilogo solo apparentemente aperto. 

Ecco la PRESENTAZIONE del Prof. Enrico PIERANGELI, neurochirurgo:


Presentazione


Passeggiavo sotto i portici di Bologna, dopo una lunga seduta operatoria, quando una galleria d’arte mi attrasse. All’interno c’erano quadri singolari, simbolici e accompagnati da versi dello stesso autore. Volli conoscerlo: giovanile, campano, laureato in materie umanistiche, un’occupazione statale nel settore tecnico-scientifico, competenze nelle grandi religioni con malcelato approccio spirituale. Decisamente, originale.
Tornando a operare in città, incontrai ancora Giancarlo Giudice e mi raccontò dei tanti “pellegrinaggi” solitari in luoghi di apparizioni mariane o residenze di mistici, dimostrando una competenza davvero unica, illuminata da frequentazioni di ortodossia ebraica e spiritualità francescana.
Mi giunsero il primo romanzo L’aria nelle narici e poi un inedito sul simbolismo dei numeri e dell’alfabeto ebraico. Forse un giorno riuscirò a capirlo…
La produzione di brevi e delicate poesie procede spedita: le invia come sms a testimoniare la particolare sensibilità del Suo animo.
Questo secondo romanzo Autopsia di una mistica è un saggio sotto forma di romanzo per catturare ancora l’attenzione. Insegna ciò che il livello di crescita del lettore consente di acquisire, lasciando spazio per comprensioni ulteriori, quando sarà giunto il momento…
Il messaggio è per chi ha “occhi per vedere e orecchie per intendere” che possono aprirsi gradualmente alla decodificazione di “segni” o “coincidenze”.
Il protagonista Alberto, non poche le analogie con l’autore, rilegge brani di notevole lirismo dal diario dell’amata Lucia ormai deceduta: “l’amore è vibrazione”. Il lettore più motivato potrà riprenderli (scritti in corsivo), ricchi di spunti illuminanti e meglio fruibili se riletti.
“Mistica” ha radice greca “myein” (sanscrito “mukas”, latino “mutus”). E’ il tacere, l’immobilità fisica e mentale, il vuoto che, riempito dalla Conoscenza, può dar luogo all’ “iniziazione”.
Già Platone precisava che conoscere è riconoscere. I contatti di tipo mistico, spesso onirici, parziali, fugaci, talvolta incompresi da chi li vive, fungono da motori per il percorso di noi umani. E’ epifanico (epi-phania = trasparenza di ciò che è in alto) lo sviluppo artistico, scientifico e tecnologico dell’umanità come Pitagora, Dante, Pascal, Mendeleiev, Einstein, Tesla e tanti altri noti e ignoti sanno.
I correlati neuronali d’intuizione, illuminazione o ispirazione sono oggetto di studio con EEG e Risonanza Magnetica Funzionale, dati sperimentali prospettano modifiche nell’espressione del DNA con meditazione e preghiera, i sogni dei ciechi nati contengono immagini e colori. Il corpo risulta più plastico di quanto pensavamo con sviluppo di attitudini e sensibilità.
Alcuni “segni” e “coincidenze” fra il mio percorso e il romanzo appaiono singolari a me e forse anche al lettore. Uno dei protagonisti, Enrico, ha nome, professione e interessi simili ai miei. E’ insolito che un neurochirurgo, impegnato in attività di “alto artigianato” (definizione di un amico psichiatra), s’interessi dei confini/interazioni corpo-anima-spirito, oggi oggetto di interesse scientifico, talvolta illuminato da studi Tradizionali.
Ricordo il perfezionamento in neuro-oncologia all’Università di San Francisco: un ricercatore aveva ottenuto il Nobel; si organizzava un congresso annuale dedicato al cervello (“The Healing Brain”); incontrai la nuora di Einstein; in rianimazione si studiava il distacco della componente non corporea al decesso. Era uscito il best seller La vita oltre la vita dello psichiatra R. Moody. Cominciai a praticare Hata Yoga e meditazione e conobbi poi uno psichiatra di Harvard, praticante e autore di un testo sull’argomento. Compresi che uno dei direttori, figlio di un rabbino, aveva una malcelata competenza cabalistica. Mi interessai alle medicine tradizionali.
Di Anna Katharina Emmerick, di cui si fa cenno in questo romanzo, ne sentii parlare per la prima volta a Efeso in Turchia, in crociera con la mia famiglia. Avevano individuato la casa dove avrebbe vissuto la Madonna con l’apostolo Giovanni, in base proprio alle visioni notturne di questa mistica, sepolta a Dülmen, in Renania, dove è ambientato anche Autopsia di una mistica. Le sue visualizzazioni/descrizioni della vita della Madonna e di Gesù sono tradotte in molte lingue. I paesaggi descritti nella fuga in Egitto furono verificati da uno studioso che poi si convertì.
E’ una coincidenza che il romanzo sia ambientato in quella zona, dove ero stato in età giovanile e poi con la mia famiglia e dove avevo tenuto la mia prima conferenza, al ritorno dagli USA.
E’ una coincidenza il perfezionamento in neuro-chirurgia mini-invasiva a Mainz sul Reno: il direttore abitava a Bingen, perché i figli fruissero della tradizione scolastica di Ildegarda, anche lei citata nel romanzo, mistica di multiformi conoscenze, che influenzava il papa e Bernardo di Chiaravalle. Questi diffuse il filone benedettino–cistercense e i Cavalieri Templari, il cui ruolo nella storia culturale, artistica e spirituale europea, non è sempre compreso. Le forme-pensiero chiare o oscure indotte dai movimenti artistico-culturali potrebbero essere oggetto di maggiore consapevolezza: il romanzo cita fugacemente una cantante…
E’ una coincidenza che il romanzo citi anche Maria Valtorta, mistica italiana, i cui volumi sono da anni nella mia biblioteca.
E’ una coincidenza che, come per il co-protagonista del romanzo, l’integrazione dell’emisfero cerebrale sinistro (razionale, logico, temporale) con il destro (arazionale, alogico, atemporale) mi abbia spinto a studiare il rapporto scienza-spiritualità e tenere conferenze divulgative. La fisica quantistica (concetti di spazio-tempo, non locale, non separato) sta cambiando la comprensione delle scienze tradizionali e della neuro-psicologia.  
Infine è una coincidenza anche che la stesura della presentazione abbia coinciso con l’asportazione, nei pressi di Dülmen, della neoformazione in fase terminale di un mio familiare, irrisolta in Italia.          
La gratitudine va all’equipe chirurgica!
Auguro al lettore la fruizione del messaggio di questo romanzo per non vanificare l’impegno dell’autore: “Il fare un libro è meno che niente se il libro fatto non rifà la gente”.


Enrico Pierangeli

             Specialista in: neurochirurgia – neurologia – oncologia
Consulente Case di Cura accreditate
            Già: - Direttore Neurochirurgia Ospedale S. S. Annunziata, Taranto
                        Prof. a c. di Neurochirurgia – Università “A. Moro” Bari, sede Taranto
     Research Associate - Neuroncology Fellow University of Califonia, S. Francisco 


Durante la stesura del testo ho realizzato alcune illustrazioni in china:















La copertina da me realizzata è stata resa con pennarelli e pastelli poi rielaborata con un programma di grafica. Mostro un paio di provini:





















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